giovedì 14 febbraio 2008

Cavi di segnale RCA Crystal Cable reference ultra (3000 euro) vs.Audio Note An-A (150 euro) vs cavo da bancarella (4 euro)

Finalmente un contributo esterno. La cosa mi fa immensamente piacere, in quanto uno degli elementi importantissimi della nostra metodologia è quella di potere ripetere gli esperimenti in maniera indipendente. Ringrazio tantissimo gli amici romagnoli (che sono invitati tutti a degustare la cucina milanese la prossima volta che passano da queste parti) e invito tutti gli altri partecipanti a smettere di prendere per buono quello che fanno altri (me incluso) e di impegnarsi in prove, rigorosamente alla cieca.

Ecco qui, pari pari, tolti alcuni complimenti al blog che sicuramente non merito, i fatti come raccontati dagli amici cesenati, ai quali lascio la parola.

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Siamo quattro appassionati di audiofilia di Cesena e dintorni, (...). Siccome abbiamo cominciato a discutere animatamente sull’influenza che i cavi possono avere sulla riproduzione del suono, abbiamo pensato di fare qualche prova alla cieca. Siccome uno di noi (Loris) è (forse megliod ire era) convintissimo dell’importanza dei cavi, anche noi abbiamo fatto una scommessa, solo che in palio non c’erano duemila euro ma una cena romagnola.

L’impianto di uno di noi, che abbiamo preso come riferimento, è costituito da un lettore Naim CD5x, da un amplificatore integrato Audio Analogue maestro e da dei diffusori Kef Reference 203. Il CD player ed il CD player sono collegati da un cavo Audio Note An-A da un metro; i diffusori sono collegati con un cavo Van Den Hul inspiration hybrid da due metri per lato. Gli apparecchi sono collegati alla rete elettrica mediante i cavi che erano in dotazione, e grazie ad una ciabatta Vimar di ottima qualità.

Per le nostre prove abbiamo deciso di usare due diversi cavi di segnale, che sono stati usati per collegare il CD all’amplificatore. Un cavo è quello normalmente in uso (audio note) e grazie al rivenditore (ndr: omesso, non citiamo i rivenditori nel blog) siamo entrati in possesso di un cavo RCA Crystal Cable reference ultra da un metro, ovvio che ce l’hanno prestato perché di listino costa 3000 euro e mai spenderemmo una cifra simile in un cavo. Siccome il cavofilo di noi l’aveva provato, diceva che faceva miracoli, l’abbiamo messo alla prova.
Come altro estremo abbiamo comprato al mercatino che si tiene a Rimini il sabato mattina un cavo rca in una bancarella, spendendo la cifra di quattro euro (ne voleva sei ma dopo lunga trattativa abbiamo ottenuto uno sconto) per avere il peggio del peggio.

Con l’aiuto di mia moglie (benedette donne!) abbiamo iniziato le prove, mettendo il cavo tra CD e ampli e tentando di giudicare alla cieca.

Dapprima abbiamo fatto un giro di prova, e ci siamo subito accorti che il cavo da tre euro suonava molto peggio. Era facile distinguere la differenza, e non appena veniva inserito tutti dicevano “è il cavo del mercatino” e non c’era neanche gusto ad andare avanti. Per cui l’abbiamo tolto di mezzo e abbiamo continuato con gli altri due e basta.

A questo punto devo dirti che noi non siamo riusciti a trovare delle differenze.

Sentendoli “alla luce” ci sembrava che ci fossero notevoli differenze, il sounstage sembrava più largo e gli strumenti molto più definiti. Insomma eravamo sicuri di scrivere raccontando che le differenze c’erano e che tutti le avevamo sentite. Invece quando abbiamo ascoltato i cavi “al buio” devo ammettere che le differenze erano svanite e che quindi, per quanto possiamo dire nella nostra esperienza, molto di quello che si sente di differenza è dovuto alla suggestione di sentire qualcosa di molto costoso.

Dobbiamo però dirti che non è vero che tutti i cavi suonano uguali. Quello da tre euro suonava proprio da fare schifo, lo abbiamo tutti riconosciuto alla cieca e sarei pronto a scommettere qualunque cifra che nel mio impianto lo riconosco venti volte su venti (non diciannove: venti!) se paragonato all’Audio Note. Dobbiamo però ammettere che questo cavo da tremila euro miracoli non ne fa. Forse il nostro impianto non è abbastanza rivelatore, forse le nostre orecchie non sono abbastanza fini, sta di fatto che siamo molto contenti che, alla cieca, non abbiamo preferito un cavo che comunque, una volta aperti gli occhi, non ci saremmo potuti permettere.

Dimenticavo, Loris ci ha pagato una bella cena a base di strozzapreti e piadina, comunque non gli abbiamo fatto spendere molto perchè siamo andati in un posto "poca spesa e massima resa" dove senz'altro se passi da queste parti ti porteremo per farti apprezzare quanto il nostro vino migliora la resa sonora di qualunque impianto!!

Ciao e continua con il blog!!!

GAESRO (Gruppo Audiofili e Sangiovesofili Romagnoli: Marco, Loris, Luca e Fabiano)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me, se prendi un cavo da 20 (venti) euro, suona uguale a quello da 150.

Anonimo ha detto...

possibile, ma bisogna provare.

I "secondo me" da queste parti, sono ben accetti, ma servono solo come punto di partenza per fare l'esperimento.

Se in un laboratorio di ricerca io dico "secondo me il farmaco x è utile per inibire la coagulazione del sangue" significa "ho formulato un'ipotesi, adesso mi metto a fare gli esperimenti per dimostrarla".

In audiofilia, invece, è solo un passaggio preliminare per scrivere di nuovo la stessa idea semplicemente omettendo il "secondo me".

Anonimo ha detto...

Infatti era soltanto lo spunto per proporre un un confronto del genere, se qualcuno avrà voglia di farlo.

Venanzio ha detto...

Ma perché non lo fate voi?

E' divertente ed avere più voci (qui, non in Videohifi) è secondo me qualcosa che arricchisce molto la conoscenza.